La fama di Berlino è che si possa vivere con pochi soldi. Una prima buona notizia: è ancora (relativamente alle altre capitali europee) vero. Una seconda notizia è che gli squattrinati a Berlino possono vantare una grande tradizione culturale. A partire niente di meno che dal grande scrittore viennese Joseph Roth. Il quale dà un prezioso consiglio: se bisogna tentare la fortuna a Berlino, meglio farlo d’estate che d’inverno. Nel 1929, in procinto di tentare la fortuna come giornalista a Berlino, afferma di aver scelto proprio l’estate come stagione per partire, perché – nel caso l’esperienza giornalistica fosse andata male – avrebbe avuto quantomeno la possibilità di poter dormire nei parchi sulle panchine e di potersi nutrire di ciliege. Io di ciliegi, nei parchi berlinesi, non ne ho mai visti (magari sono stati tutti distrutti durante la guerra, chissà). Le panchine invece sono rimaste, anche se la maggior parte sono già occupate. E forse le estati, allora, erano meno piovose, chissà.
Comunque, se di giorno piove e le panchine non sono troppo accoglienti, ci sono dei bar dove potrete accamparvi con il vostro computer consumando il minimo indispensabile. Per esempioOberholz, a Mitte, Rosenthaler Straße 72a, U-Bahn Rosenthaler Platz amatissimo da tedeschi e stranieri: la maggior parte della clientela è inglese (e sotto i trenta), poi ci sono spagnoli, italiani, giapponesi… Insomma, sentirete una babele di lingue. Nel caso che le persone attorno a voi stiano comunicando su skype: perché altrimentisentirete parlare molto poco, visto che ciascuno se ne sta assorto davanti al proprio schermo, in silenzio.